SERVICE TRIENNALE
“La prevenzione aiuta a vivere”
Insieme ai Lions contro il cancro del colon-retto
Il progetto è stato ideato e realizzato dal
Lions Club Foggia “U.Giordano” – Distretto 108 AB- ITALY
con il patrocinio di:
Regione Puglia – Provincia di Foggia – Comune di Foggia
Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” – Foggia
Azienda ASL Provincia di Foggia
Università degli Studi di Foggia – Facoltà di Medicina e Chirurgia
Struttura Complessa di Chirurgia d’Urgenza – Foggia
Link per scaricare la pubblicazione:
La Prevenzione aiuta a vivere
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OBIETTIVO
Il Lions Club “U.Giordano” di Foggia nel triennio 2008-2011 ha promosso un programma di screening per la prevenzione del tumore del colon-retto rivolto alla popolazione a rischio mediante visite gratuite eseguite da medici specialisti operanti presso le Strutture Sanitarie Pubbliche dell’Ospedale e del Territorio e la consegna di un test gratuito per la ricerca del sangue occulto nelle feci.
METODOLOGIA ATTUATIVA
Il cancro del colon-retto è una delle neoplasie a più alta incidenza nel mondo occidentale, rappresentando la seconda causa di morte sia in Europa che negli Stati Uniti. Soltanto questo dato, sommato agli elevati costi sociali ed economici sostenuti per la diagnosi e la cura, sottolinea come questo tumore possa essere considerato una delle grandi emergenze nazionali tanto che nel piano sanitario nazionale 1998-2000 la prevenzione del tumore del colon-retto è stato indicato tra le priorità di intervento in campo preventivo.
In Puglia i dati forniti dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale ci indicano che nel triennio 2001-2004 si sono registrati quasi 10.000 casi di tumore del colon e la Provincia di Foggia è la terza provincia più colpita dopo quella di Bari e Lecce.
Questi dati sconcertanti devono farci riflettere: i costi in termini di vite umane e di spesa sanitaria erano e restano ancora troppo elevati proprio perché vi è una carenza nei programmi di prevenzione. Da questa esigenza è nato il Service Triennale coordinato dal Lions Dott. Francesco Montini, socio del Lions Club “Umberto Giordano” di Foggia che, organizzando uno screening triennale sulla popolazione di Capitanata a rischio, ha inteso stimolare gli organi Istituzionali ad attivare il Programma di Screening Regionale dei Tumori.
Il progetto di prevenzione, tenuto a battesimo nel settembre 2008, si è avvalso della collaborazione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Foggia che, grazie al supporto operativo del Lions dott. Francesco Montini, dirigente medico della Struttura Complessa di Chirurgia d’Urgenza, ha offerto alla popolazione della Capitanata l’opportunità di poter usufruire di visite gratuite per tre anni presso il Poliambulatorio degli Ospedali Riuniti. Nel 2010 l’Azienda ASL della Provincia di Foggia ha dato il proprio contributo indicando il dottor Antonio Palieri come responsabile delle visite di prevenzione presso l’ambulatorio di gastroenterologia dell’ex-INAM.
La campagna di prevenzione è stata rivolta a tutti i residenti di età compresa tra i 50 e 70 anni ed ai familiari di primo grado dei pazienti affetti da tumore colorettale. Per richiedere la visita è stato attivato il n. verde 800-026822, attivo dal lunedì al venerdi dalle ore 9.00 alle ore 12.00, con personale dedicato a ricevere le telefonate ed a compilare l’agenda degli appuntamenti.
Tutti i soggetti prenotati, che rientravano nelle categorie di rischio per età e familiarità, sono stati sottoposti ad una visita di prevenzione con successiva consegna gratuita del kit per il test della ricerca del sangue occulto fecale, consigliando la colonscopia ai soggetti risultati positivi al test. Ai soggetti con familiarità di primo grado è stata prenotata la colonscopia in ogni caso.
Durante il corso dei tre anni di screening, abbiamo sempre invitato la stampa e le tv locali alle nostre manifestazioni ufficiali ed abbiamo pubblicizzato il progetto attraverso l’affissione di manifesti nonchè partecipando a trasmissioni televisive su reti locali a diffusione provinciale (Telefoggia, Teleradioerre,Teledauna). Sono stati distribuiti gratuitamente oltre 3500 opuscoli sulla prevenzione del tumore colo-rettale presso farmacie,ambulatori e scuole e la grande generosità dei Lions Club della Provincia di Foggia ha permesso di diffondere il progetto nei diversi comuni della Capitanata mediante l’organizzazione di meeting e conferenze.
Nel corso dei tre anni è stata registrata una buona risposta da parte dei Medici di Medicina Generale che si sono dimostrati disponibili e collaboranti.
All’atto della visita, il medico ha sempre compilato una scheda anamnestica e clinica fornendo altresì indicazioni precise sul percorso diagnostico-terapeutico dei soggetti risultati positivi al test del sangue occulto fecale nonchè impegnandosi in prima persona ad effettuare l’esame endoscopico (con eventuale polipectomia in sedazione) in caso di riscontro di polipi. A fine programma, è stata messa a disposizione dell’Istituzione Sanitaria Provinciale una banca dati relativa ai soggetti screenati nel corso dei tre anni, utilizzabile sia nel follow-up dei soggetti risultati positivi al test o con riscontro positivo a polipi adenomatosi o a tumore sia per contribuire a studi di carattere epidemiologico e clinico.
RISULTATI CONSEGUITI NEL TRIENNIO 2008-2011.
Il monitoraggio dei risultati triennali dello screening ha utilizzato come riferimento gli indicatori di qualità definiti dal Gruppo Italiano per lo Screening dei Tumori Colorettali (GISCoR).
Sono stati visitati 2.246 soggetti, 1.213 maschi e 1.033 femmine.
Nel 60% dei casi i soggetti osservati avevano un’età compresa tra i 50 ed i 60 anni, nel 40% un’età tra i 61 ed i 70 anni mentre solo il 20% avevano oltre 71 anni.
La maggioranza dei casi osservati sono stati cittadini di Foggia (60%), seguiti da Lucera (20%),Manfredonia (13%), Cerignola (8%) e San Severo (6%).
I sintomi che hanno allertato maggiormente i pazienti sono stati le modifiche delle abitudini evacuatorie, le perdite di sangue dall’ano ed il dimagramento. Vi è un dato molto interessante: si è registrato un buon orientamento da parte della gente su quali siano i disturbi che devono preoccupare. Altro dato molto importante è il riscontro nel nostro campione di una contenuta percentuale di soggetti a rischio cosiddetto “alimentare” e di obesi.
Riguardo ai fattori di rischio abbiamo rilevato che nel 7,9 % dei soggetti giunti alla nostra osservazione vi era una familiarità semplice mentre nel 2,4 % una familiarità complessa: volendo analizzare il dato complessivo, il 10,3 % dei pazienti visitati avevano in famiglia un parente già affetto da cancro colo-rettale.
Nel 10,4 % dei casi complessivi sottoposti a screening si trattava di soggetti con una storia pregressa di polipi del colon-retto.
I soggetti risultati positivi al test sono stati 145 pari al 6,4 %. Un percentuale superiore all’80 % dei soggetti visitati hanno accettato di sottoporsi ad una colonscopia che è stata “totale” nella stragrande maggioranza dei casi. Abbiamo riscontrato la presenza di polipi adenomatosi in 102 soggetti su 145 risultati positivi al test e sottoposti ad esame endoscopico: 67 casi avevano una familiarità semplice. I polipi sono stati tutti asportati endoscopicamente in ambulatorio in regime di Day Hospital ed all’esame istologico 24 polipi sono risultati essere adenomi con displasia grave. Abbiamo diagnosticato 33 casi di carcinoma di cui 20 al primo stadio,11 al secondo stadio e 2 al terzo stadio e comunque tutti sottoposti ad intervento chirurgico radicale.
CONCLUSIONI
Da quanto emerge dai risultati ottenuti dal Progetto “La prevenzione aiuta a vivere” è importante sottolineare che bisogna sviluppare strategie efficaci di comunicazione del rischio di ammalarsi di tumore del colon-retto tra la popolazione adulta, al fine di garantire una informazione adeguata sulle possibilità di prevenzione mediante screening. La nostra esperienza ha visto livelli elevati di adesione all’esecuzione del test per la ricerca del sangue occulto fecale ed al successivo approfondimento diagnostico mediante colonscopia mentre si è riscontrata una minore sensibilizzazione alla prevenzione nella fascia di età più a rischio ovvero al di sopra dei 70 anni. Per quanto attiene al fattore di rischio familiare, il 10,3% delle persone sottoposte a screening avevano nel proprio nucleo familiare almeno un parente affetto da tumore colo rettale: questo dato dimostra una presa di coscienza da parte della gente di sottoporsi ad esami di prevenzione solo per il fatto di avere parenti già affetti da cancro ( anche se questo dato resta percentualmente basso). Esiste, inoltre, un buon orientamento da parte della popolazione su quali siano i disturbi che devono preoccupare (tra i più importanti vi sono proprio le modifiche delle abitudini evacuatorie, le perdite di sangue dall’ano, il dimagramento) ed un altro dato molto interessante è il riscontro, nel nostro campione, di una contenuta percentuale di soggetti a rischio cosiddetto “alimentare” e di obesi. Nei soggetti nei quali è stata fatta diagnosi colonscopica di polipi adenomatosi (102 pazienti), l’intervento di resezione endoscopica è stato risolutivo nella totalità dei casi ed eseguito nella medesima seduta endoscopica durante la quale veniva effettuata la diagnosi, con un’evidente impatto sulla qualità di vita delle persone interessate. Dei 33 tumori maligni diagnosticati, nessuno dei soggetti presentava rischio familiare o pregressa storia di polipi adenomatosi e l’intervento chirurgico resettivo è stato attuato nel 90% dei casi presso le strutture sanitarie coinvolte nel Progetto entro 30 giorni dalla diagnosi.
Nei risultati raggiunti dal nostro campione sono stati identificati livelli standard accettabili e desiderabili in accordo con gli indicatori di qualità dei programmi di screening definiti dal Gruppo Italiano per lo Screening dei Tumori Colorettali (GISCoR).
IL COORDINATORE DEL PROGETTO
Lions Dott. Francesco MONTINI
Dott. Francesco MONTINI – via P.Telesforo n. 134 – 71122 Foggia (Italy)
Tel. +390881-688430 –Fax +390881733758 mobile: +393358404547
e.mail: framontini63@gmail.com
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