ALZIAMO LE VELE: SI SALPA!

Al via anche quest’anno la LIONS CHALLENGE: TROPHY DAUNIA CUP

Nella mattinata di Domenica 9 Settembre 2018, in una splendida giornata di fine estate, nello scenario delle limpide acque del golfo di Manfredonia, si è svolta la quarta edizione della Lions Challenge: Trophy Daunia Cup. La regata velica per imbarcazioni d’altura istituita nel 2015 dal Lions Club Foggia Umberto Giordano in stretta collaborazione con il Lions Club Manfredonia Host e dalla Lega Navale, Sezione di Manfredonia, come partner tecnico.

La gara, inserita nel calendario ufficiale FIV (Federazione Italiana Vela) zona VIII-Puglia oltre che nel prestigioso circuito del Grande Slam del Gargano, è partita, come di consuetudine, dallo specchio di mare antistante il Castello Svevo-Angioino di Manfredonia, sulla rotta: Manfredonia – Mattinata. Quest’anno sono state quindici le imbarcazioni a contendersi l’ambito premio; tra queste “L’amante rossa” dell’armatore Pietro Dicesare, è risultata la vincitrice. Il ricavato delle quote di iscrizione della regata, al netto delle spese sostenute, sarà devoluto in beneficenza alla Lions Club International Foundation (LCIF) per la realizzazione del service “Sight for Kids” che si propone di condurre screening della vista in scuole a basso reddito ed offrire, agli insegnanti, formazione sulla salute degli occhi.

La cerimonia di premiazione si è svolta in serata presso la bella sede della Lega Navale. Sono intervenuti: il padrone di casa, il Presidente Donato D’Andrea, l’Assessore Giuseppe La Torre per il Comune di Manfredonia e, per il Distretto LIONS 108 AB-Puglia, il Governatore Pasquale Di Ciommo, il Presidente di Zona 2 Ernesto Paternostro, il Presidente del Lions Club Manfredonia Host Michele Roberti con il coordinatore della regata nonché Presidente della Circoscrizione A Salvatore Guglielmi, il Vice Presidente del Lions Club Foggia Umberto Giordano Mara Cerisano con l’ideatore della regata Alessandro D’Ambrosio.

Francesco Murano

Marketing Communications Chairperson

LC Foggia Umberto Giordano